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      Aveva essa ragione ? aveva torto? io non lo so; ateo, e convinto che solo la natura risplende di verità tangibili a noi ma solo per esperienze; sento però che è pericoloso contaminare il cuor dei giovinetti, già credenti, insegnando loro a gettare nel vuoto tutte le speranze, che il labbro d'una madre ha saputo far germogliare e fiorire: ove manchi la religione, (come verrà a mancare un giorno), bisogna sostituire qualche altra fede.
      E questo rispetto verso una fede trovata già cresciuta, e robusta nel cuore umano: è ciò che mi ha convinto esser necessario non imporre a' propri figli veruna credenza, verun segno di religione, nessun credo: verrà il giorno in cui potranno da sè stessi studiare e conoscere, e scegliere, se vorranno; ma io reputo altrettanto delitto appiccicare un'etichetta di religione ai nati della terra, come strappargliela poi, quando la loro anima è già imbevuta d'errori che non si possono sradicare mai più. Ecco perchè i miei figli; non seppero di prete, nè di verun dogma, nè di nessuna religione. M'accorsi però facilmente che sul cuore di Margherita esisteva una leggiera invisibile, quasi invisibile vernice di bigottismo: una donna bigotta mi fu sempre odiosa; ma una gentil giovinetta poi, era una cosa che mi destava la più grande repugnanza e il più sentito dolore: e credo che questa fu la causa perchè, un moto leggiero di simpatia che forse avrebbe potuto divampare un giorno in qualche cosa di più forte e simpatico, forse anche amore; non potè svilupparsi giammai, non potè distruggere in me quel sentimento d'avversione e di sospetto che una donna bigotta m'ha sempre destato.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





Margherita