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      Edoardo Sterchetti, era un giovine alto biondo, sarcastico, allegro e frivolo: pizzicava di poeta; componeva assai bene, (così mi diceva) quando, ritirato in un luogo non troppo odoroso, sentiva destarglisi la Musa e.... i versi fluivano come cristallino rivoletto di monte a cui s'apra il varco tra gli arboscelli e il frutice delle siepi: mi faceva una certa impressione quel suo rimeggiare, nato così libero è vero, ma anche così profumato! - Era del resto, un buono e faceto amico e, nel tempo che io e Sandro restammo a pensione in casa di sua madre, di molte rime facemmo indigestione, mantenendo però lo stomaco sempre in condizioni tali, da non dover giammai ricorrere a bisogni del medico.
      Ottavio Ridolfi era anche lui un caro collega, con una bella barba bionda, un'eterna pipa tra le labbra, un ribobolo fiorentino sempre pronto e l'arguzia stereotipata nell'anima; gioviale e di buon cuore, aveva un carattere aperto e leale: lo ritroverà il lettore molt'anni dopo, nè io lo lascerò se non quando il destino che ci trovò a combattenti per lo stesso ideale, avrà chiuso su uno di noi la sua porta di pietra per l'eternità.
      Giotto Pompei, era un giovane alto e biondo; aveva due occhi celesti chiari, e un naso aquilino lungo e a punta (segno d'astuzia fine e circospetta); particolarità curiosa: quel naso sudava, e la delicata punta s'imperlava di finissime goccioline che parevano stille di rugiada sur una foglia di rosa. Sgranava gli occhi guardandoti, e rideva un riso talora stridulo e sgangherato con de' colpetti acuti e tirando su il fiato in dentro in un modo tutto suo: quel riso rattenuto, quello sgranar d'occhi, quella fronte sempre bassa quando io gli capitava dinanzi, quel parlar rado meco, e voltarmi le spalle, e andarsene dinoccolato e disattento, beffardo talora, caustico, maliziosetto, maligno, avrebbero dovuto dirmi subito che non mi stimava: eppure io gli volevo tanto bene e sentivo tanta profonda simpatia per lui, che avrei desiderato mi fosse amico leale e affettuoso come lo erano Sandro e Ottavio Ridolfi.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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