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      .. quella compassione amorevole, generosa, sincera che non ho trovato mai, mai, e di cui sento tanto bisogno. Non mi rifiuterete la vostra pietà, ditelo, non me la rifiuterete!
      - Buona creatura - esclamai io profondamente commosso - sí, avrete tutta la mia amicizia, tutta la mia confidenza; avrò anch'io tante cose a dirvi; sarò felice di avere un'amica...
      E trovandomi imbarazzato a continuare, strinsi calorosamente la mano che ella aveva posto nella mia.
      - La vostra mano è ardente.
      - Ho la febbre, l'ho sempre.
      - Sentite, - riprese ella dopo qualche istante - ho bisogno di giustificarmi con voi, sento che ne ho il diritto e il dovere. Se oggi stesso, il primo giorno in cui vi ho veduto, ho osato tenere con voi alcuni discorsi che nessun'altra donna avrebbe tenuto, e ho voluto quasi provocarli, l'ho fatto perché la mia bruttezza mi garantiva contro tutti i pericoli di una simile discussione, e anche contro il sospetto di essermivi abbandonata per uno scopo biasimevole. La mia deformità ha almeno questo vantaggio.
      - Ora - proseguí Fosca, vedendo che non eravamo piú che a pochi passi dalla sua casa - dovete promettere di perdonarmi la prima colpa che ho commesso a vostro riguardo.
      - Quale! una colpa!
      - Promettetelo prima.
      - Con tutta l'anima.
      - Quella di avervi fatto uscire con me. È una ferita che ho recato al vostro amor proprio; e so quanto ciò vi possa essere dispiaciuto. Non tentate di farmi credere il contrario.
      - Non lo farò, - io le dissi (giacché mi vedeva posto nel caso di dire una nuova menzogna) - non lo farò perché me lo proibite, ma.


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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213

   





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