Sapreste dirmi come è fatto il letto di un fiume che scorre sempre torbido e gonfio? La sua arditezza vi sarà sembrata strana, la sua prontezza ad amarvi incomprensibile, lo capisco facilmente; pure io vi dico che l'onestà di quella donna malata vale per lo meno l'onestà di cento donne sane. È la malattia dell'amore, è l'irritabilità elevata all'ultima potenza. Voi altri spiritualisti vivete costantemente in un mondo pieno di ubbie, non capite nulla della natura umana; avete fatto dell'onestà della donna una questione di virtú e di carattere, mentre non è quasi mai che una questione di nervi e di temperamento. Se Lucrezia avesse avuto una costituzione meno linfatica, un sistema nervoso meno languido, se fosse stata malata d'isterismo, credete che la monarchia dei Tarquini?...
- Via, - diss'io interrompendolo - sapete che abborro da queste teorie materialistiche, che non le voglio accettare, per quanto la ragione si ostini a ripetermi che sono le vere. Mi avete detto che il nostro tempo è limitato, sentiamo cosa posso fare per quella donna.
- Una cosa semplicissima.
- Cioè?
- Venire da lei.
- Da lei! Quando?
- Subito.
- E come?
- Sapete che io abito nella stessa casa; l'appartamento di Fosca comunica col mio mediante un uscio che è chiuso, ma che mi sarà facile aprire, ancorché non ne abbia la chiave. Ella lo sa; le ho parlato di questo progetto, è lei che mi ha pregato di comunicarvelo. Basterà che io dia ordine di lasciarla sola perché anche suo cugino si astenga del venirci. Credo che non vi sia altro mezzo di salvarla, e immagino che non vorrete astenervi dall'usarne.
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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213 |
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Lucrezia Tarquini Fosca
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