L'amicizia è bontà, ma l'amore non è che bellezza.
- Sia come volete - io dissi. - Doppia ragione perché dobbiate cessare di perseguitarmi sí crudelmente. Posso io impormi una simpatia che la natura vi ha negato i mezzi d'inspirarmi? Devo io subire le conseguenze di quello che vi ho fatalmente inspirato io? Che cosa poteva fare per voi oltre a ciò che ho fatto? Vi ho dedicato quattro mesi della mia gioventú, mi sono sacrificato intieramente ai vostri capricci, alle vostre pretese, ai vostri nervi. Ho avuto la forza di fingere un affetto che era ben lungi dal sentire, ho avuto la delicatezza di dissimularvi con tutti i ripieghi possibili la mia avversione. Ho resistito finché ho potuto; quando vidi che la mia salute n'era rovinata, e che non poteva liberarmi da voi che fuggendo, ho risolto, benché con ripugnanza, di giovarmi di questa astuzia. Un santo non avrebbe fatto altrimenti. Ed ora che cosa volete da me? Che cosa esigete di piú? Ho sentito un vivo interesse per voi, vi ho compianta, vi ho stimata. Mi obbligherete ora a parlarvi aspramente, a far tacere perfino la mia pietà? Siete sconoscente, siete ingrata, non avete cuore. Se mi amaste, mi lascereste in pace. Pretenderete adesso che io vi sacrifichi tutta la mia vita? È impossibile. Quattro mesi di tali tormenti sono un'eternità; un amore felice non potrebbe durare di piú. Voi lo sapete, voi non potete dissimularlo: io non posso amarvi, io non posso amarvi!
- Oh, tu mi amerai, - esclamò ella con voce terribile - tu mi amerai!
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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213 |
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