Peccato che non nevichi! Tempo fa, ho passato questo giorno sulle montagne, in una casetta sepolta tra le valanghe, coi lupi alla porta. Quello fu un vero Natale! E stasera rimarrete con noi? Faremo una piccola cena.
- Volontieri, - io dissi - è una festa a cui ho legato anch'io delle memorie.
- Ah! - continuò il colonnello mentre ci mettevamo a tavola - chi è che non vi ha legato delle memorie? Le piú belle rimembranze della famiglia fanno capo a questo giorno. Volete ricordarvi delle ore piú gioconde della vostra fanciullezza, delle persone che avete amato di piú, dei vostri genitori, dei vostri fratelli? Bisogna che pensiate al Natale, alla casa dove siete nati, alla stanza dove potevate raccogliervi, alla fiamma del caminetto, alla notte vegliata cicalando...
- E alle gozzoviglie... - interruppe uno dei commensali.
- Sia come volete, - continuò il colonnello - anche alle gozzoviglie. Male per voi se in questo tacchino coi tartufi, non vedete altro che un tacchino coi tartufi. Io ci vedo la ragione di un legame piú stretto fra noi. Dov'è che gli uomini si trovano meglio riuniti che a tavola? È là che essi dividono il pane ed il vino, che si dimostrano piú efficacemente il loro affetto, offrendosi a vicenda le cose piú necessarie alla vita. A voi. Eccovi qui un petto di pernice; permettete che ve lo offra. Crederete forse che un uomo che vi offre un petto di pernice possa essere un vostro nemico?
Questa offerta era stata fatta a me.
- Tolga il cielo che io abbia a cadere in tale errore, - io dissi - io considero la vostra offerta come la piú eloquente testimonianza della vostra amicizia.
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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213 |
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Natale Natale
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