Nella mia vita di otto mesi, io fui assai felice... Non ho mai tanto guardato e pensato a questo tempo, come ora che i nostri cuori stanno per dividersi. Un'idea mi conforta e mi inorgoglisce. Nessuno può toglierci questo passato, nessuno può fare che io non t'abbia amato con tutta l'anima mia e che tu mi abbia riamata collo stesso ardore. Questo tesoro di memoria è indistruttibile. Io l'ho celato nelle profondità piú segrete della mia anima. È da esso che io attingerò qualche conforto per la mia vita avvenire, misera vita, piena di tristezza e di abbandono, ma abbellita dal sorriso de la tua rimembranza; senza questa certezza, dove avrei io trovato la forza di abbandonarti?
Né noi dobbiamo lasciarci solo come amanti, dobbiamo lasciarci anche come amici, ogni altra relazione tra noi sarebbe fatale; non ci potrebbe ricondurre all'amore perché nol dovremmo, non legherebbe di piú i nostri cuori perché ce ne mostrerebbe quei difetti che l'amore ci aveva nascosti. Quando due creature si sono amate come noi, non possono piú amarsi come gli altri; tu fosti tutto per me, non voglio che tu sia poco, preferisco che tu sia nulla. Le anime come le nostre non vivono che di piaceri grandi, o di grandi dolori. Prima di lasciarti ho voluto rivedere tutti quei luoghi che mi parlavano di te (forse io non li rivedrò mai piú), ho voluto dare un addio a tutto ciò che il tuo affetto mi aveva reso caro. Nell'immensità del mio dolore, io sono ora quasi tranquilla. Io non ti perdo; ho raccolto dal nostro passato tante memorie che una lunghissima vita non basterebbe ad esaurirle.
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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213 |
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