Sento che vi siete pressoché ristabilito, e che i vostri accessi nervosi sono anche piú miti, e piú rari. Il vostro medico vi avrà certo assicurato che ne guarirete, io ne impegno la mia parola; questi accessi non hanno alcun carattere epilettico, la vostra debolezza li alimenta, la forza che riacquisterete guarendo li farà cessare. Viaggiate, divagatevi.
Ignoro se lo stato d'animo in cui vi trovavate allora v'abbia permesso di serbar memoria di ciò che avvenne prima della vostra partenza. Fosca morí tre giorni dopo quella notte fatale; morí felice, illusa, soddisfatta; ignara di ciò che avvenne tra voi e suo cugino, convinta che l'ordine della vostra traslocazione aveva reso la vostra partenza inevitabile.
In una scatola che vi spedisco colla ferrovia troverete un involto di seta nera contenente i suoi capelli. Io ve li avrei mandati prima se, sapendovi ancora malato, non avessi temuto di commuovervi fatalmente con questo dono. Saprete certo che ve li mando per incarico suo.
La ferita del colonnello fu grave, non mortale; il proiettile lo colpí pure alla spalla, ma girò l'osso senza fratturarlo. Guarí in quaranta giorni. Il Ministero seppe del duello, e poiché le vostre dimissioni non erano state ancora né offerte, né accettate, lo costrinse a chiedere il suo collocamento in ritiro. Egli è partito pochi giorni or sono per Suez ove gli fu offerto un impiego d'ingegnere civile nei lavori del taglio dell'istmo. Io gli avrei parlato volontieri di voi, e avrei voluto convincerlo della vostra innocenza; ma queste sue ultime sciagure lo avevano reso sí sospettoso e sí ingiusto, che avrei temuto di nuocere alla vostra causa anziché di favorirla.
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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213 |
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Ministero Suez
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