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      D'altronde è assai probabile che non abbiate piú a rivederlo.
      Ho fede che la vostra coscienza non mi avrà scagliata mai alcuna parola di rimprovero per l'influenza fatale che ebbi in queste vostre sventure; nondimeno ho bisogno che me ne assicuriate; voi sapete se io ho pensato alla vostra felicità, e se mi stette a cuore il procurarvela.
      Non so se ci vedremo ancora, né quando (ci hanno sbalzati all'altro capo dell'Italia), ma se ciò avverrà spero che vi vedrò mutato. La vita, la gioventú, il cuore hanno i loro diritti; voi li avevate anche troppo sacrificati. Distaccatevi dal passato, gettatevi in questo grande avvenire che vi attende. La coscienza è codarda, essa si atterrisce spesso di mali che non commise, o che non potea non commettere. Una cieca fatalità muove e dirige le azioni di tutti gli uomini; non date loro maggiore responsabilità di quella che vi assegnano i limiti ristrettissimi del vostro arbitrio.
      Addio, mio buon amico, possiate essere felice, e non farvi rimprovero d'una sciagura di cui non siete stato che uno strumento."


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Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213

   





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