Pagina (125/168)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Nel nome di Dio onnipotente, sclamò allora il frate, apri le orecchie e porgi ascolto a chi ti parla la voce della verità. Il Signore ti fe' nascere grande e potente, ti colmò di tutti i doni della fortuna, e ti diè in custodia un popolo fiorente e prosperoso. Ora, in qual modo hai tu corrisposto ai benefizii del Signore? Oimè! s'io volgo l'occhio intorno non trovo che argomenti di pietà e di desolazione. La città spopolata e quasi vota per la peste e per la carestia; i pochi che rimangono vessati e messi a morte da una crudelissima legge; il pane tolto di bocca ai poveri e sciupato in pazze profusioni; i ministri di Dio sbeffeggiati e perseguitati; le rapine e le estorsioni divenute diritto e giustizia; l'onore delle famiglie insultato e deriso; il palazzo ducale fatto lupanare e bordello; e per soprappiù gli animali immondi accarezzati e trattati meglio che gli uomini fatti a imagine e somiglianza di Dio. Che hai tu fatto di questo popolo sì ricco, sì rigoglioso? Non temi la vendetta del cielo, perchè prosegui tanto sicuramente nella via della distruzione? Non ti bastarono gli avvisi avuti, le guerre sostenute, le scomuniche, gli odii, e tutti i castighi di Dìo?
      - Bisogna dire che non siano bastati, gridò il Duca che non durava più nella pelle, perchè ora me ne tocca un nuovo e peggiore, che è quello di ascoltarti. In fe' di Dio, non so chi mi tenga, che non ti lasci andar contro questo cane, il quale non ha altro desiderio che di far conoscenza colla tua carne. Via, togliti da' miei piedi, intanto che le gambe ti giovano, perche da qui a un minuto non mi troveresti così sofferente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La cà dei cani. Cronaca milanese del secolo 14.
cavata da un manoscritto di un canattiere di Barnabo Visconti
di Carlo Tenca
Editore Borroni e Scotti Milano
1854 pagine 168

   





Dio Dio Dio Duca Dio