Ma ehi! soggiunse poscia, qui non siete tutti, dov'è rimasto Graffiapelle.
- Eh! quel balordo è più atto ad alzar mezzine che a fare il dover suo, rispose lo Scannapecore aggrottando la fronte. Jeri l'ho posto a custodia nella casa di quel tal armajuolo, e non so come, s'è lasciato accalappiare, ed è ritornato concio della persona che è una compassione. Oggi poi non ha voluto uscire, e ad ogni tratto gli salta fuori una nuova doglia, che par che voglia morire.
- Povero Graffiapelle! disse lo Sciancato, bisogna dire che jeri avesse il capo in cimberli più del costume.
- Stimo bravo io chi lo trova un minuto che non sia imbriaco, soggiunse lo Scortica; e in ciò poi non ha il torto. Viva il vino e l'imbriacatura.
/* Sempre brilli, sempre in festa, La malìa non ci molesta. */
- Che il diavolo li porti, sclamò lo Scannapecore. Se quel balordo non fosse stato così affogato nel vino e nelle percosse, questa notte avremmo avuto un più bel giuoco, e avremmo riso di miglior voglia.
- Eh! tant'è tanto io ho fatto la mia parte, disse lo Scortica, e ho proprio riso di cuore, quando udii quel poveretto cader giù dal tavolo e dar del capo sul suolo. Certo egli ha creduto di sprofondare fino in fondo all'inferno.
- E quando l'abbiam coperto col lenzuolo, disse Randellajo, e l'abbiam portato intorno alla camera. Allora sì, che avrà fatto conto di esser caduto in mano dei diavoli.
- Che? che è stato? dite su, compagni, chiese lo Sciancato in atto di meraviglia.
- Impara a star tutta la notte dall'Ambrosiolo, e a far il patito dietro un carcame di tosa, dissegli lo Scannapecore.
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