Il consiglio generale eleggeva un altro consiglio particolare, o senato, appellato Consiglio di credenza, cui spettavano il governo delle cose di giustizia e delle pubbliche entrate.
In questo stato d'indipendenza continuò Milano sino all'anno 1152, in cui ascese al trono Federico Enobarbo, o Barbarossa.
II. Il giuramento di Pontida.
In Pontida l'han giurataLa disfatta del Tedesco.
Antica leggenda.
Il nome di Federico I, imperatore, comunemente conosciuto col soprannome di Barbarossa, non è ignoto a veruno anche del popolo di Milano. Ognuno sa che Milano fu distrutta da lui. Molte favolose tradizioni, come accade, si frammischiarono colla verità. Federico Barbarossa però si ricorda come un barbaro. L'epoca di questo imperatore è stata funesta. Siamo stati avviliti, ma non vili, nè senza gloria. I Romani ebbero due epoche di somma umiliazione; le forche Caudine e l'invasione de' Galli. Noi avemmo Uraja e Federico.
Verri, Cap. VII.
Federico, straziato dalla forte smania d'ingrandimento, fissò pure lo sguardo sull'Italia. Assicurato dell'appoggio del pontefice Eugenio, dei Baroni della Puglia, del Marchese di Monferrato, dei Consoli di Lodi e di Como, discese nel 1154 per la prima volta in Italia alla testa di poderoso e ben agguerrito esercito. Egli venne tra noi non qual conquistatore, ma qual mediatore od arbitro di contese. Nondimeno eccolo imporre ai Milanesi che lo provvedano di vittovaglie, e coglier pretesti per dichiararsi loro nemico. Era nella politica di Federico l'estinguere in Lombardia la libertà, il soggiogare coll'ajuto delle minori la città maggiore, e quindi tutte nella sua obbedienza ridurre(1).
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