La solennità di questo giorno sacro alla libertà della Lombardia ebbe luogo nel Lazzaretto fuori di porta Orientale, che chiamossi Campo di Marte. Alli 17 ottobre dello stesso anno, vinta l'Austria dal valore delle truppe francesi, dovette l'Imperatore segnare il trattato di Campo Formio. Ma l'Austria aveva sottoscritto questo trattato col solo fine di prender tempo, per rimettersi in forza ed indurre l'imperatore delle Russie a mandar ad effetto i trattati di un'antica alleanza che sussisteva fra le due corti imperiali. Cosicchè quando i Milanesi credevano di esser sollevati dai pesi di una guerra così lunga e rovinosa si videro di nuovo involti in un turbine ancora più spaventevole. Calati i discendenti de' Goti in Italia ad accrescere le forze, in quel breve spazio di tregua aumentate, della Casa d'Austria, le falangi repubblicane non potendo resister a questi primi urti impetuosi, dovettero in pochi mesi cedere quanto si erano acquistato in Italia, e Milano riprende l'antica livrea. L'imperatore di Germania non ritenne di aver segnato a Campo Formio l'indipendenza dei Milanesi, e dichiarò intruso un governo che egli stesso aveva riconosciuto coll'atto istesso. Tutto venne soppresso, distrutto, proscritta ogni ricordanza del passato sistema, e coloro i quali si erano mostrati più caldi per la causa della libertà vennero perseguitati coi più barbari modi e confinati nelle bastiglie dell'Adriatico e del settentrione. Cosi si estinsero un'altra volta al loro nascere i semi dell'indipendenza che cominciavano a germogliare negli animi dei Milanesi, ed il fasto dei potenti, il dispotismo e la mollezza ristabilirono in Lombardia la loro sede.
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