Milano, 18 marzo 1848.
Il Vice Presidente, vista la necessità assoluta per mantenere l'ordine, concede al Municipio di armare la Guardia Civica.
Firmat. Conte O'Donell.
La Guardia della Polizia consegnerà le armi al Municipio immediatamente.
Firmat. Conte O'Donell.
La Direzione di Polizia è destituita: e la sicurezza della città è affidata al Municipio.
Firmat. Conte O'Donell.
LA CONGREGAZIONE MUNICIPALEDELLA CITTÀ DI MILANO.
In conseguenza di ciò sono invitati tutti i Cittadini dai 20 ai 60 anni che non vivono di lucro giornaliero a presentarsi al palazzo Civico dove sarà attivato il Ruolo della Guardia Civica.
Interinalmente è affidata la Direzione di Polizia al signor dottor Bellati, Delegato Provinciale.
I Cittadini che hanno le armi dovranno portarle con sè.
CASATI, podestà.
Beretta, assessore.
Greppi, assessore.
Silva, segretario.
Da questo punto ebbe principio la rivoluzione che da tutti gli scrittori, fu gridata la più giusta, la più morale, la più santa di quante mai si possano leggere nelle antiche e moderne istorie. Ignazio Cantù (fratello a Cesare, ingegno conosciuto e pel suo merito letterario e per le sue peripezie fatto segno della rabbia Teutonica) narrando di questo fatto(24), scrisse: «La rivoluzione di Milano si è compiuta nel modo più energico, più moderato, più giusto. Sradicò da Italia una progenie che piantata fra noi con galanterie di nozze, scalzata dalla pace di Costanza, rialzata ancora da quel Carlo V, che esecrava e spegneva fino al midollo il nome di libertà; alternata poi con Spagna e con Francia, venne finalmente dopo fughe e sconfitte a ricollocarsi pacificamente sul trono che ora ci parve incredibile abbiano potuto tollerare per sei lustri.
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