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      Tralascio di parlare e lodare coloro che pių o meno si adoperarono nell'erezione di questi potenti ripari contro il nemico, rimettendo il lettore a quanto giā scrisse il narratore dei Racconti di 200 e pių testimoni oculari. Sebbene taccia di molti non devo passar sotto silenzio fra i valorosi il piemontese Valenzasca, il pittore Bareggi, l'ingegnere Tarantola, il geometra Lillič, i fratelli Carentico, i seminaristi Giulio Rimoldi, Rosa Verza, Candiani Luigi, Alessandro Ponzoni e Valentini Gottardo, dei quali tutti molto si narra nel citato libro.
      A guardia delle barricate restavano intanto giorno e notte quelli che non avendo arme da fuoco non potevano esporsi al nemico. La pių ricca e la pių nobile gioventų, quella che allevata nella mollezza dalla politica austriaca sembrava effeminata ed indolente, fu la pių coraggiosa ed intraprendente. Nulla curando il pericolo si affacciava al nemico coll'istessa indifferenza che si sarebbe presentata ad una festa da ballo, valorosa nel combattimento, generosa coi vinti: mentrechč quella sorta di gente la pių allevata, come si direbbe, alle risse, al coltello, se ne stava neghittosa e non si moveva che a forza di denaro. E le nostre damine? Esse riposero il telajo dei ricami per attendere con le delicate mani a scavar ciottoli per poi portarli ai piani superiori, a far filacce, a medicar feriti, ad incoraggiar i combattenti, a sopravvedere le barricate se ben custodite, a fabbricar cartucce ed altre munizioni da guerra, ed a distribuir coccarde.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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