! L'ira dei più accaniti, si volse in riso, e dimenticando che avrebbe meritato una fine più crudele di quella data al Prina lo si condusse invece in casa dei Conti Borromeo, ove dimorò sino al giovedì, dopo fu tradotto in casa Vidiserti, sorvegliato e custodito dal Marchese Villani, quello stesso uscito poche ore prima dalle carceri politiche di santa Margherita, e dopo tre giorni, di notte fu tradotto alle carceri del Criminale, ove, in onta a' suoi meriti, è trattato con quella generosità che è propria dell'attuale Governo Provvisorio, generosità che lo rende a tutta l'Europa chiaro e riverito.»
«Nella contrada dei Due Muri, all'albeggiare della Domenica si sentirono dei colpi di martello nel muro sopra la prima finestra dell'abitazione del Garimberti, e poco dopo si vide cader calce e pezzi di quadrello, poi una mano a strappare un grosso mattone, tenerlo sospeso nell'aria per qualche tempo, sino a che un passaggiere si avvicinasse, e credutolo a tiro, fu scagliato, ma non rasentò che alla distanza di due dita lungi la testa dello sfortunato passante: era il Garimberti o i servi del Garimberti che da quel momento fatta pria la breccia, e coi rottami di questa fattine altrettanti mezzi di morte pei cittadini, finiti questi bersagliarono tutta la domenica sui passaggieri, come dissi, ed anche nella giornata del lunedì con armi da fuoco, specialmente da un grosso fumajuolo. Ma corso tutto il palazzo della fuggita Polizia, e non trovato il Garimberti, alcuni armati cittadini vennero nella contrada de' Due Muri, ove aveva la sua abitazione, tentando con una trave atterrarne la porta: il che non potendo ottenere perchè era per di dentro ben fortificata, e sentito un colpo di fucile, che fu scaricato dal buco suddescritto, posero l'allarme in tutta la stretta contrada.
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