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      In questo il facchino dello spedizionere Pezzoni diede ai cittadini una leva a ruota, e questi poggiandola inclinata verso la porta, e ben assicurata contro il selciato, con forza tale ne girano il manubrio dell'interna ruota dentata, che alla fine la sgangherano, e s'impossessano dell'ingresso, vicino al quale catturano il servo del Garimberti. Minacciato costui, promise additar loro il padrone, qualora lasciasser loro la vita, ed assicurato di ciò, li condusse di sopra in una stanza, nella quale erasi in quel momento riparato il Garimberti. Intimatolo di arrendersi e costituirsi prigione, mordendosi le labbra, cedette e venne tradotto nella casa dei Conti Borromeo. - Tu, amico, mi tacciasti che io sono inviperito contro gli agenti della tirannica cessata Polizia, ma dimmi tu dopo il detto, che si merita il Garimberti
      Jeri abbiamo veduto come il Console francese sia stato il primo a promovere la protesta alle minacce del Radetzky, e come abbia invitato gli altri consoli ad aderirvi. Qual effetto poi producesse nel gran Feld Maresciallo, non lo sappiamo, ma è facile immaginarselo. Egli avrebbe voluto far un mucchio di pietre di questa città ribellata che non si ricordava più del valore delle sue truppe del gennajo. - Egli lo avrebbe fatto, ma ostava la responsabilità verso le estere Potenze che reclamavano; imprudentemente lo avrebbe fatto, ma, signor Maresciallo, come stavate di munizioni di guerra, che da tutti credevasi vi trovaste all'ablativo?
      Intanto colla seguente lettera spera di prender tempo.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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