L'ingegnere Cardani, fattosi loro guida li condusse colle scale della Chiesa della Passione, per le ortaglie sui bastioni, ivi furono da noi calate le scale di fuori lungo le mura, onde avessero ad ascendere quelli che si trovassero esternamente, e che si dicevano accorsi in aiuto. Sfortunatamente non si vide nessuno, sia però lode egualmente a quelli che progettarono ed eseguirono tale operazione tanto arrischiata ed ingegnosa!»
«Ad un'ora di notte si cominciò dai nostri a tirare contro i militari posti di guardia dietro le piante sul bastione; questi risposero colle loro solite fucilate, poi si videro dei picchetti partire da Porta Tosa e dal borgo di Monforte e venire a schierarsi di dietro le piante su quel punto del bastione, e così a colpi replicati e frequenti d'archibugi si continuò per più di un'ora, quando a un tratto cominciarono le cannonate».
«Un cannone di Porta Tosa, appostato dagli Austriaci in capo alla stradella sul bastione, e un altro al borgo di Monforte nell'atto opposto, cominciarono a tirar contro le finestre del Conservatorio, e ne menarono fiera rovina.»
«Ma Dio vegliava su noi, poichè dei tanti nostri, che per ben cinque ore di seguito continuarono al combattere in questa località, due soli restarono feriti sul detto quartiere delle alunne: uno fu certo Poletti Carlo, che, colpito da una palla di fucile, fu trasportato da prima nella cucina inferiore del Conservatorio, dove gli prestarono soccorso d'ogni sorta, nel che il signor Preposto Radaelli si distinse per carità, coraggio e zelo; quindi fu trasportato al deposito ove morì il 25. Un altro Antonio Donzelli addetto allo studio del signor avvocato Lissoni restò ferito egualmente, mentre l'ingegnere Cardani gli caricava il proprio fucile.
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