I punti principali dell'attacco furono dalla parte del Conservatorio di Musica, e dalla parte del Dazio. Io riporterò quanto si legge in proposito al primo nel n.° 4 nel giornale il Lombardo, in quanto al secondo riferirò le parole del dottor Osio nelle sue Reminiscenze, come quello che più s'accorda colle informazioni da me prese sul luogo e da persone che v'ebbero parte.
1.° Dal giornale il Lombardo:
«Frattanto spuntava il mattino del 22 marzo, rallegrato da un cielo sereno. Suonano le cinque, e mentre il Dal Bono muove verso il Conservatorio, i cittadini che il difendevano colti da improvviso timore, fuggendo esclamano: Siamo perduti! Siamo perduti! Intanto duemila Croati, una banda di Tirolesi ed il cannone irrompevano con fragorosi tuoni per atterrare le mura del Conservatorio. Il pericolo era iminente, imperocchè se fosse stato concesso al nemico di avanzarsi più oltre, i cittadini erano presi alle spalle. Ma udita la causa di quella subitanea mossa, e conosciuto il danno che ne sarebbe avvenuto per l'abbandono di quel posto, il Dal Bono con animoso coraggio rincora i fuggiaschi gridando: Chi non è traditor della patria mi segua, e precede intrepido verso il Conservatorio. I cittadini, scossi a quelle parole, il seguono tutti; ed egli gli dispone con molto avvedimento nei siti meno esposti, parte sulle finestre, parte nei cortili, poscia in mezzo ad una tempesta di palle attraversa un terreno per recarsi sotto il muro di cinta vicino al bastione a parteciparvi delle ferritoje.
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