Comparvero subito alcuni giovani coraggiosi che volentieri si prestarono all'invito, e la munizione venne favorita dal benemerito cittadino conte Belgiojoso, della contrada della Guastalla. Feci immantinente ritorno verso le ore sette e mezza, ma il fuoco era già stato dai nostri appiccato alla porta; i soldati dispersi continuavano a tirare su di noi, e coi fucili e coi cannoni, il che non valse a rallentare il nostro valore, e fortunatamente in una lotta così ostinata, e che non durò meno di dieci ore, noi non avemmo a deplorare che la perdita di tre individui e di pochi feriti. Oh! voi tutti fortunati, che combattendo per la patria incontraste una morte invidiata sul campo della vittoria! La patria riconoscente perpetuerà i vostri nomi scolpiti, e li tramanderà gloriosi ai nepoti, perchè, maravigliati dalle vostre eroiche gesta, e dalle vostre virtù, imparino a sfidare il furore del barbaro che tentasse di invadere questa nostra bella contrada, sacrificando e beni e vita anzichè cedere più mai un palmo solo di questa sacra terra, rigenerata ormai col sangue dei prodi».
XII. La vittoria.
Le lagrime di gioja, i gridi dei bimbi, dei vecchi e delle donne, che si precipitavano nelle braccia dei loro vincitori guerrieri e li baciavano sulla bocca, furono tali e così profondamente sgorganti dall'anima, che per certo gli angeli del cielo se ne commossero, e toccando le arpe d'oro cantarono un inno di grazie all'Eterno per la vittoria conceduta ai loro mortali fratelli d'Italia.
Govean, La battaglia di Legnano.
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