Questi generosi spendevano giornalmente più di duemila lire italiane in fare procaccio di pane, di polvere, di piombo, e convertirono in appuntate aste i picconi e gli altri stromenti che avevano nei magazzini. Essi raccoglievano, copiavano e diffondevano i diversi avvisi mandati fuori, per mezzo dei palloni volanti, dal Governo Provvisorio, e raccozzavano i numerosi campagnuoli, condotti con le strade ferrate, a Calvairate, li fornivano di vettovaglie, danaro e munizioni, e li guidavano verso i bastioni rispondenti al borgo di Monforte, e verso i bastioni tra Porta Romana e Porta Tosa, acciocchè il nemico (trovandosi tra i due fuochi dei Milanesi e dei Campagnuoli) avesse a sgombrare.
Bassi Eugenio e Famboli Antonio, ambidue studenti, alle ore 10 del giorno 21, armati salirono la mura tra Porta Ticinese e Porta Vercellina, entrando in città dal borgo di S. Calocero, per dar notizie dell'armamento della campagna.
Battistotti-Sassi Luigia. Quest'eroina, d'anni 24, nativa della Stradella in Piemonte, ed abitante al Cavo della Vettabia, dal giorno 18 marzo fino al 22 combattè in abito virile come fuciliere nella compagnia de' Volontari sotto gli ordini del comandante Bolognini. Fu essa la prima a costruire barricate nel suo quartiere abbattendo alberi. Strappata di mano ad un soldato una pistola obbligò altri cinque d'arrendersi, e li fece accompagnare nella Caserma de' Finanzieri a S. Michele alla Chiusa. Quindi stretti al seno i figli e dato un addio ai congiunti, volò il giorno 19 col marito a dare ajuto ai combattenti, ed un esempio nuovo alle sue pari.
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