Questo stendardo fu dal Dunant inalberato in faccia all'inimico sulla sommità della guglia maggiore di fianco alla statua della Madonna. Questo fu il primo vessillo nazionale che siasi veduto sventolare anche da lontani paesi, in quelle cinque giornate, sulla Cattedrale; avendo rispettabili persone ivi addette dimostrato l'insignificanza di altre due banderuole bicolori, cioè bianche e rosse, che con la maggiore facilità furon trasportate per la scaletta interna e collocate ad un ripiano inferiore alla posizione dello stendardo innalzato esternamente a vista e sotto le cannonate dei torrioni del Castello(52).
«Riassumendo quanto sopra oprato in piena luce, e dettagliato nei relativi documenti in mano del Governo, che confermiamo veridici in tutte le loro particolarità, risulta:
«Che Dunant coraggiosamente prese parte attiva e significante alla rivoluzione fin dal suo scoppiare, sebbene incertissimo e pericoloso fosse l'esito della prima sommossa, e dopo dato uno dei più significanti segnali della rivolta efficacemente la sostenne;
«Che personalmente, con mezzi pecuniarj e cogli individui al suo servizio contribuì ad una valida difesa, indi all'attacco, alla sconfitta ed all'inseguimento delle orde austriache».
«Suoi scritti, i palloni e la gran bandiera tricolore sul Duomo, non poco dovettero eccitare ed incoraggiare i circonvicini paesi a muovere in ajuto della città».
«Finalmente fu quello, che al cospetto dei barbari, dava ben alto nel cielo il segnale della vittoria del popolo milanese, proclamava il trionfo della libertà sulla tirannia ed il risorgimento della civiltà; che in mezzo alle palle ed alle bombe piantò il primo stendardo della nazionalità e della gloriosa indipendenza d'Italia tutta».
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