Vi rinnovo in quest'occasione l'espressione delle Mie fondate speranze di vedere ponderati dalla Sovrana saviezza ed accolti dalla grazia di Sua Maestà i voti espressimi in via legale, che di già sono o stanno per essere innalzati al Trono.
Frattanto diffidatevi delle moltiplici menzognere novità insidiosamente sparse per mantenere l'inquietudine ed il fermento degli spiriti. I rapporti delle Provincie del Regno intiero concorrono in dare la prova come l'ordine pubblico(62) non vi sia stato in nessuna parte turbato.
Una confidenza reciproca sarà sempre mai la sorgente la più feconda d'ogni bene: confidate dunque in Me come confido in Voi.
Milano, il 9 gennajo 1848.
RANIERI
Stava correggendo queste pagine quando la Gazzetta di Milano del giorno 3 maggio pubblicò la seguente lettera scritta dall'ex Vicerè all'ex Governatore della Lombardia, la quale ci dà alcuni schiarimenti sul suo modo di pensare e di agire intorno ai fatti del 3 gennaio. Credo di fare cosa non ingrata a' miei lettori riportandola in questo luogo. Siano tutti gli Italiani istrutti dell'ipocrisia con cui si servì per così lunga serie d'anni quest'austriaco principe onde corrispondere alla sincera affezione dei Lombardi e Veneti.
N.° 19-Seg.
Ho udito che il club des Lions si chiude bensì, secondo le regole, ad un'ora, che pure la maggior parte dei membri sì ritirano a mezzanotte, ma però che alcuni di essi rimangono in una camera secondaria fino alle sei del mattino col loro segretario Chiodi, probabilmente onde trattare dei loro piani rivoluzionari e stabilirli.
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