A che vittorie siano riusciti quei coraggi della sapienza di Pisa, che in campo fece poi prova degna, lo dica lei. Ma al Rosmini fu bene non essere professore, come gli fu bene non essere Cardinale.
Tralasciavo di dirvi che il Papa con lettera di sua mano annunziò il cardinalato al Rosmini, e a lui renitente e chiedente tempo a sentirne i suoi confratelli, rispose: scrivete che io ve lo do non come dignità, come croce. Ma cotesta croce almeno doveva essergli risparmiata: e’ doveva anche in questo conformarsi a quel Calasanzio rammentato da lui sul letto di morte, a quel Neri da lui in giovanezza amorosamente lodato, a Vincenzo de’ Paoli. E, presago e quasi fermando da sè il suo destino, nella fronte de’ primi suoi libri, come in prospetto del già architettato edifizio dell’intera sua vita, egli intitolava sè prete roveretano, come scriveva sè Hieronymus Presbyter, quel Dalmata ammirato da lui e per gl’impeti santi e per la forte delicatezza dell’animo, e per la triplice potenza dello studiare, del contemplare e del dire, quell’amico ardente di poveri e tremendo censore di grandi, quel Romito cittadino, quel filologo artista, quel traduttore eloquente, la cui parola immedesimata, se così posso dire, con la parola di Dio, risuona da quattordici secoli per tutta la terra, ed è più che altra parola d’uomo, ripetuta da principi e da popoli, accompagnata d’armonie, di meditazioni, di conforti, d’amori.
Un giorno, che poco mancava al quarantotto, io nel bel mezzo di piazza S. Marco mi rintoppai in due chiarissimi, begl’ingegni, a cui però non dispiaceva che la lor fama avesse le penne in punta lustre di foglia d’argento; e canzonandomi sotto sotto i due begl’ingegni che la mia piccola fama volante terra terra non lustrasse di nulla, io additai i due capi di piazza, e guardando fiso in que’ volti d’anime barcollanti tra audacia e prudenza, tra cupidigia e vergogna, ambigue agli altri e a sè, sfondando con gli occhi miei que’ quattr’occhi che scappavano e da altri e da sè medesimi come d’animale che non sai se scansi insidie o ne tenda: meglio colomba, risposi, che.
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