Conformità meramente estrinseche sono che avessero e Federigo e Antonio un cugino di nome Carlo, che amassero insieme con la virtù le arti belle, che pensassero a fondare una stamperia come officina e di civiltà e di pietà: ma più intime e più amabili a considerare il generoso e pur naturale distacco dal mondo, il fondare una congregazione religiosa, il provvedere segnatamente d’ammaestramento a’ parvoli e d’assistenza agl’infermi, e quelle altre cose che il Manzoni così degnamente racconta. Vate davvero e nella poesia e nella storia; perchè la storia de’ grandi esempi è vaticinio d’altri esempi grandi, e l’ideale della vera poesia consiste nel narrare fedelmente i momenti più belli dell’intima vita delle anime singolari.
XXXVI.
Aveva il Rosmini una sorella unica, Margherita, fanciulla d’ingegno raro e di delicato sentire e ornata di lettere, maestra a lui di tedesco, e dagli esempi e conforti di lui fatta più ardente a virtù; alla quale sorella egli intitolò nel 1823 il libro dell’Educazione cristiana composto secondo lo spirito, e, anche la forma, de’ libri de’ Padri. Quand’Ella vincendo le preghiere della madre addolorata, deliberò di seguire come figliuola la marchesa di Canossa tra le Suore della Carità, il fratello consentì lietamente. S’egli era altr’uomo, non lasciava che uscisse di casa sua non dico quel centinaio di mila lire che Margherita portava seco, ma la preziosa compagna delle sue opere generose. E umanamente pareva che ambedue con la ricchezza e la bontà e l’ingegno e l’autorità del casato insieme congiunti, potessero meglio fondare una casa e operare il bene non uscendo di patria, dove molti i benevoli e riverenti, minori i dispendi e gl’impedimenti, e più cospicua la singolarità della cosa.
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