Lo staccarsi dal proprio paese, quando sia per buon fine, può essere cosa piena di merito e di effetti grandi: perché in questa maniera gli uomini, che nel principio sono tutti nati da una sola famiglia, andarono per il mondo ad abbellire la terra; in questa maniera anche adesso scopronsi nuovi paesi; conosconsi genti lontane e diffondesi il bene e ne’ lontani e ignoti, e ne’ prossimi più cari a noi.
Quando Abramo lasciò la patria, suo padre era morto. Pare che Iddio volesse risparmiare al buon vecchio questo dolore. Ed era morto anche il padre di Lot. Se ne andarono dunque Abramo e Lot portando e menando seco tutto quello che avevano, che era, il più, bestiame dimolto, con uomini che lo custodivano, e poi oro e argento. Non è da credere che si partissero senza dispiaceri dal parentado e dai conoscenti dai luoghi in cui vissero i loro vecchi, in cui crebbero essi. Andarono adagio adagio, come portava la quantità delle gregge ch’e’ conducevano seco; e capitarono nella terra di Canaan. E quando furono in una valle, il Signore per mezzo d’un angelo si compiacque di rinnovare ad Abramo le sue promesse, come per confortarlo nel penoso viaggio. E Abramo rizzò in quel luogo un altare a Dio, un altare di semplici pietre, coperte forse di verzura e di fiori. Di là venne a un monte, in cerca di pascoli; e spiegò le tende sul monte, per fermarvisi e avere riposo con suo nipote, con la sua moglie, e coi servi che erano dimolti; e lì pure fece un altare a Dio. Poi anche di là si mosse adagio adagio verso le parti del mezzodì. Ma, essendo sopravvenuta una fame grande, per aver pane, egli con la sua gente andarono in Egitto; e trovarono pane: e ci stettero qualche tempo.
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