E c’è de’ popoli tuttavia che fanno così; e fanno bene. Poi si misero a tavola, e mangiarono con allegrezza tranquilla.
La mattina dopo, si levò il vecchio e disse: «Lasciatemi ch’io ritorni al signor mio». E i fratelli della giovinetta e la madre risposero: «Rimanga ella con noi dieci giorni almeno; e poi se n’andrà». - «Non vogliate, diceva il vecchio, ritenermi, giacchè Dio Signore ha indirizzati i miei passi. Permettete ch’io vada ad Abramo signor mio». Quelli dissero: «Chiamiam la fanciulla, e che si sappia il sentimento di lei». La chiamarono, e venne; e domandarono: «Vuo’ tu andartene con quest’uomo?». Ella disse: «Ci andrò». Si distaccarono dunque i genitori dalla figliuola, che non la dovevano più rivedere su questa terra: e i fratelli fecero tanti auguri alla sorella; e dicevano: «Tu se’ la sorella nostra. Ti consoli Iddio di figliuolanza benedetta». Con lei se ne andò la sua balia. E Rebecca con le serventi sue montarono sui cammelli, e seguitarono il vecchio, il quale co’ compagni ritornava al signor suo di fretta.
Mentre ch’eglino se ne venivano, Isacco era, sul far della sera, uscito a meditare soletto per la campagna, pensando della sua sorte novella, che nulla ne sapeva, e raccomandando a Dio la sua vita. Pensieri di umile speranza gli portava nell’anima l’ora queta e serena. Egli andava per la via che conduce al pozzo soprannominato del Dio vivo e veggente, a quel pozzo dove l’Angelo era apparito ad Agar, la madre derelitta. Alzò Isacco il viso e vide cammelli venir da lontano.
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