Chi sa come lo stupore gli avrà tolte le parole, e egli guardatoli in viso, e cercato negli occhi loro il perchè; e poi avrà domandato pietà; chi sa da quel fondo che voci avrà messo intanto che loro si allontanavano senza rispondere?), lasciatolo, dico, in quel fondo, si sedettero in giro a mangiare, come se nulla fosse.
IV
E mentre mangiavano, veggono de’ viandanti venire da Galaad, con cammelli, che portavano resina odorosa e altre spezie in Egitto. Disse Giuda agli altri fratelli: «Che ci giova egli se noi lo facciamo morire, ancorchè si tenga nascosto il sangue sparso. Meglio è venderlo a questi mercanti, e che così non si macchino le mani nostre. Egli è nostro fratello, è sangue nostro». Così disse Giuda. Ma non solo il sangue macchia le mani dell’uomo: può anche il danaro macchiarle; che, quando non sia bene acquistato, tinge talvolta come sangue. Gli altri fratelli ascoltarono la parola di Giuda; e andarono e trassero dalla cisterna Giuseppe: e mentr’egli sperava che impietositi lo riconducessero al padre, e cercava negli occhi loro foschi e ne’ volti confusi intendere la sorte sua, eglino lo prezzano come si fa d’una bestia, e lo vendono per trenta monete d’argento a que’ forestieri. E quelli ne lo menarono seco in Egitto, e in Egitto ce lo rivedremo.
Ruben, che in quel frattempo si era allontanato per poco, ritorna alla cisterna, e non ci trovò il giovanetto. E’ dal dolore stracciandosi le vesti, raggiunse i fratelli e diceva: «Il ragazzo non è più là: or dove andrò in cerca di lui?
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