Chi dice cosa non vera o fa cosa non buona, si sforza, quant’è in lui, di distruggere se stesso e la verità, cioè tutte le cose. Onde, allorchè Dio manda dicendo a Israello: «Quegli ch’è, vi vuol liberare»; dice: se voi sperate libertà da altri che da Dio, sperate dal nulla; avrete nulla.
Dopo quelle parole la voce si fece di nuovo sentire a Mosè in questa forma: «Dirai a’ figli, d’Israello: Il Signore Iddio de’ padri vostri, il Dio d’Abramo, il Dio d’Isacco, il Dio di Giacobbe mi manda a voi. Il mio nome è eterno; e la memoria di me deve durare e crescere di generazione in generazione. Va’, aduna gli anziani d’Israello, e dirai loro: Ho vedute tutte le calamità che v’han colti in terra d’Egitto, e ho promesso di togliervi da servitù. E ascolteranno la tua voce, ed entrerete al re d’Egitto voi e i seniori d’Israello e direte a lui: Il Signore Iddio degli Ebrei ci comanda che usciamo nella solitudine quant’è il cammino di tre giorni, e facciamo sacrifizio al Signore Dio nostro. Ma il re d’Egitto non vi lascerà che andiate, se non suo malgrado da ultimo. E io percuoterò l’Egitto con meraviglie di terrore, le quali farò in mezzo a loro: dopo ciò, andrete liberi». Coll’insegnare che dicano: «Lasciaci uscire tre giornate di cammino». il Signore non consiglia già a dir menzogna: dacchè non ingiunge che promettano: «Dopo fatto il sacrifizio, ritorneremo». Anzi c’insegna in che maniera abbiano i deboli a governarsi con gli uomini prepotenti: non dire mai falso; ma quella parte di verità che può farsi un’arme nella man de’ nemici, quella tacere.
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