Così de’ cenci d’un pezzente gettati sulla strada, si fa carta, e vi si scrivono parole che ammaestrano i savi, fanno tremare i cattivi, e rendono i buoni migliori.
Ad Aronne intanto il cuore diceva (così vuole Dio), che il fratello era già per venire. E gli andò a rincontro buono spazio di via e lo rincontrò nel sentiero della montagna e si baciarono. E Mosè espose ad Aronne i comandi da Dio ricevuti, e le promesse di fatti meravigliosi. E fecero insieme la strada ragionando degli antichi dolori e della speranza novella. E giunti in Egitto, radunarono segretamente tutti i seniori de’ figli d’Israello, siccome quelli che era da credere avessero e pe’ vincoli di famiglia più affetto alla patria, e per gli anni e per le faccende, maggiore senno. Espose Aronne le promesse che aveva Mosè ricevute da Dio: e i figli d’Israello dettero fede; e s’accorsero che Dio aveva misericordiosamente riguardato alla loro afflizione. E tutti commossi nell’anima, resero a Dio grazie di cuore.
DEL CONCEDERE A TEMPO
Andarono Mosè con Aronne al re d’Egitto, chiedendo nel nome di Dio ch’e’ lasciasse ire il popolo d’Israello a sacrificare lontano dai luoghi abitati. E quel re sciocco e tristo rispose: «Chi è cotesto vostro signore Iddio, ch’io abbia a ubbidirgli, lasciar uscire Israello? Non lo conosco il vostro Dio; e non vo’ che Israello se ne vada». E perch’eglino ripregavano, il re tristo e sciocco soggiunse: «Ah voi altri due costì, perchè dunque distogliete voi il popolo dal suo lavoro? Andatevene, e badate a’ fatti vostri».
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