Se vieni, sei morto». Rispose Mosè: «Sia così. Non vi comparirò più dinnanzi».
Ma già i cortigiani e tutto il popolo d’Egitto avevano riconosciuto, con la potenza, la generosità di Mosè: egli più che re, e il re pareva meno che un mascalzone. I figli d’Israello s’apparecchiavano intanto con cerimonie religiose e preghiere ferventi alla gran dipartenza, e concordemente ubbidivano alla voce del capo loro, Mosè: perchè la concordia è caparra unica di successo buono; nè concordia può essere laddove gli uomini ricusino di ascoltare gli ordini de’ maggiori, il consiglio de’ migliori. Mosè parlava ai seniori del popolo, ed eglino distribuivano gli ordini suoi come pene di vita e com’arme di difesa sacra. Quando da ultimo la morte mietè in una notte i figliuoli primogeniti di tutte le case d’Egitto, e che tutto il paese fu un grido di affannoso spavento, perchè in ogni casa che avesse figliuoli si era a un tratto trovato un cadavere; allora il re crudelissimo, riscosso dalla stupidità sua, prima che aggiornasse, mandò per Mosè e per Aronne; e, venuti che furono, invece d’ammazzarli siccome già minacciava, pregò egli loro di quel ch’essi avevano pregato lui tanto tempo umilmente; pregò se n’andassero tutti quanti con gli armenti e le gregge. E gli Egiziani tutti li pressavano a irsene presto via, e dicevano: «Che non si muoia noi tutti». Così se ne uscirono, distinti ordinatamente in ischiere secondo le schiatte, secento mila uomini, senza i bambini e le donne; e pecore e buoi e animali in numero grande molto.
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