E disse Iddio: Questi figli infedeli m’offesero per cosa che non era Dio, per stoltezze intesero farmi guerra. E io permetterò che li offenda un popolo che non è nazione, che una gente stolta li vinca. Uomini senza consiglio nè senno! intendessero almeno il presente, e antivedessero l’avvenire! come è mai che un uomo possa mettere in fuga mille, e come diecimila aver paura di dieci, se non perchè Dio permise che vendessersi come pecore, fossero serrati in ovile? Giudicherà il Signore il suo popolo, avrà misericordia de’ suoi fedeli. Li vedrò fiaccati del braccio, rinserrati, languenti; e dirò: dove sono i loro Iddii, cui vano spera? Vengano ora, e vi difendano, nella necessità. Vedete, ch’io son l’Uno, e non è altro Dio fuor di me. Io darò morte, e ridarò la vita: io percuoto e risano; e non è chi possa ritogliere l’uomo dalla mia potestà».
Queste e altre cose disse, prima di morire, Mosè, come suggello della legge rivelatagli da Dio, unico Signore di tutti. Seguitiamo notando taluni tra i maggiori precetti di questa legge.
IL NOME DI DIO, E LA VERITÀ
«Non nominare il nome del Signore Iddio tuo invano».
Chi rispetta le cose veramente grandi, e non ne fa mal uso, quegli solo saprà non dare gran peso alle dappoco, saprà usare con giusta misura tutte le cose. Taluni bestemmiano il nome di Dio, e poi temono di rammentare il nome d’un ricco o d’un grande senza i suoi titoli, che tante volte non gli appartengono nemmeno. Perchè sono anime vili; perchè non han da temere carcere o multa quando bestemmiano: ma far dispiacer a un titolato o una donna galante, e aver nome di malcreato pare a costoro vergogna grave.
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