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      Aronne e Mosè pregarono il Signore che aprisse, vero tesoro, una fonte d’acqua viva, e li dissetasse. Allora il Signore comanda a Mosè che prenda la mazza sua pastorale, e aduni il popolo, e tocchi il masso, e il masso darebbe acque vive. Mosè, quand’ebbe adunato la moltitudine dinnanzi al masso, esclamò in forma di rimprovero insieme e di dubbio: «Poss’io forse, farvi da questa pietra zampillare acque vive?». Alzò la mano, e percosse due volte con la mazza il macigno, e ne sgorgarono acque in tanta abbondanza da dissetarvisi e gli uomini e gli animali. Allora disse il Signore ad Aronne e a Mosè: «Per questo che non avete creduto alla promessa mia, e sospettaste impossibile rendermi quest’onore dinnanzi al popolo d’Israello, non sarete voi che l’introdurrete nella terra di Canaan; ma, innanzi di toccarla, morrete». E fu così. Nel lungo pellegrinaggio morì primo Aronne; e Mosè, salito su un monte, contemplò quella terra dove il suo popolo doveva aver pace; e su quel monte morì. Con questo il Signore volle insegnarci ch’anco i reggitori de’ popoli possono errare, e essere castigati; e che una delle cose che più offendono la misericordia di Dio, è il dubitare di lei, e mettere in altri il dubbio che contrista e avvilisce.
      Giosuè succedette, come guidatore del popolo, per guidarlo, dopo quarant’anni di via, finalmente alla stanza di Canaan. Ordinò dunque a’ principali del popolo che andassero per mezzo agli accampamenti, e ciascuno alle sue schiere dicesse di prepararsi; che fra tre dì dovevano essere tutti al fiume Giordano, e lo passerebbero.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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