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      Mossero di notte, e vennero al fiume; e quivi stettero per tre giorni. Allora i banditori andarono per l’ampie tende, gridando: «Quando vedrete l’arca del patto del Signore Dio vostro, e i sacerdoti portarla, movete tutti e tenetele dietro. Fra voi e l’arca ci corra lo spazio di dumila cubiti, perchè la possiate vedere di lontano, e conoscere la via da tenersi». E Giosuè disse al popolo: «Purificate le anime vostre; chè, domani il Signore farà nei vostri occhi una mirabile cosa». E a’ sacerdoti disse: «Togliete l’arca del patto, e muovete alla testa del popolo». L’arca del patto conteneva le tavole della legge data da Dio; e il libro d’essa legge e la mazza d’Aronne, la quale per volere divino, di secco legno ch’ell’era, verdeggiò a un tratto di foglioline, e si coperse di fiori: e conteneva una misura della manna che, per quarant’anni, piovendo dall’alto, alimentò nel deserto quella gran moltitudine. Era l’arca di legno di pregio, dorata dentro e fuori, e orlata di puro oro, con anelli e stanghe da portarla dorate. Giosuè disse dunque ai figliuoli d’Israello: «L’arca del Signore, nel passare il fiume andrà innanzi a voi. E come i sacerdoti che portano l’arca del Signore avranno posto il piede sull’ultimo margine della sponda dove battono l’acque del fiume, vedrete le acque che sono da valle scorrere e andar via per la china; e le acque che sono da monte fermarsi, e far come un muro». Suonarono dunque i figli d’Aronne le trombe d’argento, che era il segno del muoversi; suonarono lunghi squilli, interrotti da breve posa; e al primo segno si mossero le schiere ch’erano a oriente, al secondo quelle che a mezzodì, e così via.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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