Da sè soli ciascuno non si sentivano forti; ma prima che in aiuti esterni, fidavano, l’uno nell’altro, patteggiavano aiuti mutui; la promessa non era minaccia. Non è però men vero che l’una delle tribù fu prescelta a muovere in prima la guerra; e che quella che veniva chiamata al consorzio del cimento, rispose volonterosa. Le altre stavano pronte, attendendo la volta loro; nè con mostre vane di tumultuoso coraggio si cacciavano innanzi a provocare il nemico; molto meno, impreparate, a schernirlo, fatte sicure dell’impunità da chi era disposto a cimentarsi per esse.
A ciascuna tribù i suoi destini: a ciascuna li stabiliva il fuggente alito di Giacobbe con parole immortali. «Raccoglietevi, disse, e udite Israele, il padre vostro». - E benedisse ai singoli con benedizioni appropriate: e prenunzia l’Aspettato delle genti, il desiderio de’ colli eterni. E si raccolse nel suo letticciuolo, e morì.
Ma le austere parole di Giacobbe sul capo di Levi non tolsero che la sua discendenza non fosse consacrata al Signore; il presagio acerbo a Simeone non fece che Giuda nel dì del cimento con fiducia non lo invocasse compagno del pericolo e dell’onore. E questo ti sia esempio a non intendere nel senso più duro i giudizii di Dio, a non calunniare la sua giustizia infallibile, e non punto più grande della misericordia, coll’augusta e iniqua giustizia nostra; a non perpetuare l’eredità degli spregi e de’ sospetti; ma, credendo sanabili i mali antichi delle generazioni nostre consanguinee, sanarli: e, affrettandoci a rigenerarle in amore, ricreare noi stessi.
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