Confidando pertanto di quel che avrebbe a essere condizione di tali contratti, dico, dell’affetto di lei, e sperando nel proprio valore aiutato dalla Provvidenza divina, non si presentò già egli allo zio, chiedendogli la fanciulla innanzi di mostrarsene degno, e patteggiando un prezzo per il servigio da rendere non meno che all’altrui, all’onore proprio; ma, disposto l’animo delle sue schiere, e preparate senza clamorosa iattanza le cose, quando giunse il dì dell’assalto, montò primo, come se la nuziale ghirlanda pendesse da’ merli di quelle mura. Assa intanto tremava ansiosa del suo destino, chiedendo a Dio che non volesse abbandonare a uomo non degno la sua vergine vita. E il Cielo esaudì la preghiera della tenera fanciulla e del guerriero animoso. E Càleb li benedisse, e assegnò alla figliuola in dote un paese di poggio.
X
Era finita d’ogni parte la guerra. E un giorno andavano il vecchio padre su per l’erta con altri de’ suoi; e Assa accantogli, seduta sull’asino. Attese che gli altri si scostassero alquanto, e solo Càleb le rimanesse dappresso; e allora la giovane sospirò. Dice il padre: Che hai? - Padre mio, datemi benedizione. - E di che? - La terra a ostro, che voi m’avete assegnata, è terra arida. Datemi un paese che pianeggi un po’, e abbia in alto e in basso acque vive. - Non era d’Assa il sospiro, nè sua la preghiera; ma Otoniele, salendo, aveva sottovoce a lei persuaso: Di’ questo e questo. Ed ella, peritandosi, quasi fosse lacciuolo teso all’affetto del padre, e vergognando di parere avida non tanto lei, quanto chi era ben facile sospettare che le desse il consiglio, stava in forse: e in quel mentre mise il sospiro, che non era malizia di femmina intesa a vincere la tenerezza paterna.
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