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      Questi giudici dunque liberavano il popolo d’Israello; e, rimettendo la pace e la giustizia dentro, spandevano fuori l’onore del nome. Ma, come l’un di questi uomini valorosi moriva, gl’Israeliti ritornavano al male, e facevano talvolta peggio che i padri loro, e servivano agli Dei de’ popoli forestieri.
      Per questo, divennero preda di Cusan re della Mesopotamia, il quale, per ott’anni, li dominò. Dopo ott’anni di avvilimento, si rivolsero a Dio; e abbiam visto che Dio ispirò del suo spirito Otoniele figliuolo di Cenez, che li liberasse. La nazione ebbe per quarant’anni riposo. Senonchè dopo la morte di Otoniele, Israello prevaricò. Ed eccoli ancora schiavi sotto Eglon, un re Moabita; eccoli schiavi, perchè avevano animo e costumi da schiavi. Così rimasero per anni diciotto. E allora pregarono il Signore che li liberasse dal re Moabita. E il Signore diede loro per salute Aod, figliuolo di Gera; il quale Aod era un uomo forte e ambidestro. Lo mandarono i figli d’Israello a portare in lor nome al re di Moab non so che presenti o tributi. Aod si fece fare una spada a due tagli, col pomo nel mezzo, quanto la palma della mano; e si nascose la spada sotto, dal diritto fianco. Andò con altri de’ suoi, e offerse i doni a quell’Eglon, ch’era un re grasso molto. E, offerti ch’egli ebbe i doni, si mise, con gli altri inviati, nel seguito del re, che andava a Galdala ad adorare le figure degli idoli di sua gente. Ritornati, Aod venne, e disse al re che aveva a parlargli in segreto una cosa.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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