Gedeone, incuorato da quello spirito di Dio che gli aveva messo nel petto la prima scintilla di carità, suonò la tromba; al cui segno i vicini concorsero volonterosi. Perchè il suo coraggio spandevasi ne’ vicini, come dal fuoco vivo esce calore, e si spande nell’aria e in tutte le cose dintorno, e il ferro, messovi, si arroventa.
Concorsero volenterosi i vicini: ed egli mandò messaggi per tutta la tribù di Manasse; e tutti i guerrieri della tribù di Manasse concorsero e lo seguitarono. E mandò altri messaggi nelle tribù d’Aser, di Zàbulon, di Nèftali; le quali tribù avevano, come sapete, da’ figliuoli di Giacobbe redato il nome loro: e concorsero anch’eglino volonterosi. E ciascun de’ guerrieri, all’aspetto del buon volere altrui si sentiva crescere l’animo proprio in petto: e l’ardimento di tutti era come moltiplicato per il buon volere di ciascheduno: siccome gocciole che, ognuna da sè, rimangono mute e sterili, e la terra le ingoia e il vento passando le asciuga; ma unite, fan corso d’acqua veemente, sonante, fecondatrice de’ campi; e sul dorso suo vanno celeri al mare e li snelli navicelli e le barche cariche di ricchezze e i traini de’ pini tagliati sull’alta montagna.
Gedeone, incuorato della concordia de’ fratelli, pregò umilmente al Signore, e gli disse: «In segno, o Signore, che voi degnate far salvo per mia mano Israello, io porrò nell’aia questo vello di lana. Se la rugiada sul vello cadrà, e che la terra intorno rimanga asciutta; saprò che per mia mano, o Signore, libererete Israello». E’ pose il vello della lana la sera: e di notte si levò, e strizzò la lana; e ne uscì piena una conca della rugiada.
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