». Quegli rispose: «Quest’è quella Moabitide che venne dal paese de’ Moabiti in compagnia di Noemi. Pregò la lasciassimo spigolare: e da stamane ch’è qui, non si è riposata un istante». Allora Booz s’accostò a Rut intanto che gli uomini andavano innanzi segando, e le disse: «Sentite, figliuola mia: non andate ne’ poderi degli altri a spigolare: state con le mie garzone; e, dove gli uomini segano, venite dietro. Ordinerò che nessuno vi dia noia. Anzi, quando avete sete, potete andare alle secchie come gli altri». Ella s’inchinò dinnanzi a Booz, mettendosi la mano al petto, e gli disse: «E che merito ho io, da trovare grazia, signore, negli occhi vostri, che degnate riguardare a me povera forestiera?». Egli rispose: «So tutto quel che faceste verso la vostra suocera dopo la morte di vostro marito; e che lasciaste i parenti e il luogo dove eravate nata e cresciuta, per venire in un popolo nuovo a voi. Iddio vi renda il bene che avete fatto, figliuola; e possiate riceverne pieno ricambio dal Signore Iddio d’Israello, al quale siete venuta, e ricovratavi nelle sue braccia». Rut allora, tutta confusa: «M’è ricambio assai, che ho trovata grazia negli occhi vostri, signor mio, che m’avete consolata, e parlate parole di misericordia al cuore dell’ancella vostra, che non sono nemmeno com’una di queste vostre che qui vi servono».
Mentr’ella con gli occhi bassi profferiva a bassa voce queste parole, la guardò Booz e si commoveva. E dice a lei: «Quest’è l’ora del mangiare: venite, e mangiate con gli altri e intingete la vostra fetta di pane anche voi nell’aceto». Com’egli ordinò, Rut all’ora del mangiare si sedette co’ suoi mietitori, ed ebbe la sua parte, e ne mangiò il suo bisogno, e se ne serbò per la sua buona suocera da portare la sera.
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