Benedetto sia chi ebbe misericordia di voi». Rut le disse in che podere era stata, e disse il nome dell’uomo, che era Booz. E Noemi: «Benedetto sia dal Signore; che quell’affetto ch’egli dimostrava co’ vivi, lo serba anco a’ morti». E soggiunse: «Gli è nostro parente». E Rut: «Mi raccomandò che me ne stessi co’ suoi mietitori tutto il tempo che dura il lavoro da lui». E la suocera: «Meglio, figliuola mia, che ve ne stiate con le ancelle di lui; che nel podere d’un altro potrebbero farvi, chi sa?, un qualche sgarbo».
E Rut stette sempre con le fanti di Booz quando la segatura durò; e fu sempre ben vista da tutti. E Booz conobbe viemeglio la bontà dell’anima di lei, che nella soavità del sentire era ferma di volere; e aveva umili i pensieri, ma i desideri generosi. Onde deliberò di prenderla in moglie: e la prese. E n’ebbe un figliuolo: e Noemi ne fu consolata: e le donne di Betlemme se ne rallegrarono seco, e dicevano: «Benedetto il Signore che v’ha dato qualcuno del sangue vostro, che consoli la vostra vita, e custodisca, Noemi, la vostra vecchiaia. Perchè questo bambino è nato dalla buona vostra nuora, che v’ama, e ch’è meglio a voi di sette figliuoli». E Noemi si portava in collo il bambino; e lo amava, quanto se fosse il figliuolo del povero figlio suo, morto in terra di Moab, nella patria della sua buona Rut. Gli misero nome Obed: e quest’Obed fu padre d’Isai; e Isai fu padre di Davide, il grande cantore delle lodi di Dio, quello i cui Salmi con mille voci sempre vive s’innalzano al cielo, e risuonano per tutta la terra.
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