CORONARE LA VITTORIA COL PERDONO.
GRATITUDINE PIA
Era giudice del popolo d’Israello il vecchio Samuele, sotto il quale, ritornando Israello in servitù degli Dei forestieri, ne seguirono nuove calamità e avvilimenti. Ma Samuele li confortò che chiedessero perdono al Signore Dio loro; e diede speranza ch’e’ vincerebbero i Filistei prepotenti. Rincuoràti, combatterono, e vinsero. E Samuele nel luogo della battaglia fece porre una pietra a memoria, e la chiamò: Pietra del soccorso, dicendo: «Qui ci ha soccorsi il Signore». D’allora in poi godette Israello libera pace; e Samuele era lor giudice a vita. E ogni anno andava da luogo a luogo, e sentiva le loro querele, e i dubbi e i desideri di ciascuno, e dava sentenze e consigli affettuosi. Così spediva senza lungherìe le faccende, e appagava co’ modi amorevoli coloro che non potesse contentare altrimenti. E la povera gente non era per litigi condotta tutta in un luogo a perdere il tempo, a spendere danaro, a guastarsi il cervello e il cuore con la vista di cose nuove, più cattive che buone (perchè l’aria di città è aria malsana a chi è uso vedere sempre il sole all’aperto): non era, dicevo, condotta la povera gente a cader nelle mani di faccendieri imbroglioni; a essere soverchiata da chi aveva più soldi o più credito o più petulanza. Fatto il suo giro de’ paesi ritornava Samuele in Ramata dov’era la sua famiglia, e dove chi fuor del solito tempo volesse, poteva ricorrere a lui.
Ma Samuele era invecchiato di molto; e pensò di porre in sua vece i figli suoi come giudici.
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