Lasciò Davide in fretta tra le bagaglie le robe portate; e corre al luogo del combattimento; e a’ soldati che incontrava, domanda novelle de’ suoi fratelli. Ed ecco, in quel ch’e’ parlava, avanzarsi nel mezzo delle due schiere Golia; e Davide intese le solite bravate che costui veniva facendo. Tutti que’ d’Israello al vedere la mole di quel guerriero, fuggono impauriti. Quando furono in salvo, un tale, mandato forse da re Saul per infondere con le promesse coraggio in alcuno, cominciò a dire: «Cotest’uomo che viene a sfidare con raffacci Israello, sapete voi quel che farebbe il re nostro a chi lo ammazzasse costui? Lo arricchirà di ricchezza grande, e gli darà la sua figliuola sposa; e la famiglia del padre d’esso vincitore rimarrà in Israello libera da tributo». A questo bando, saranno a taluno del popolo ritornate in mente le parole del vecchio Samuele, che, quand’essi schiamazzavano per la voglia d’un re, diceva: «Ve lo caverete cotesto gusto, e l’avrete». A sua Maestà pare un gran che promettere a chi lo liberi dal gigante, esenzione dalle regie gabelle. E questo viene, s’intende, dopo la promessa della figliuola propria. Tanto pareva il re contare più le gabelle che il sangue proprio; e tanto dovevano al popolo già pesare i tributi, se questo premio viene per ultimo, quasi corona. Davide a coloro che erano più presso domandò che esponessero più chiaro la cosa. E molti gliene ripetevano perchè il pur pensare che taluno potesse camparli da quello spavento, era ad essi sollievo.
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