Voi congiurate contro di me, congiurate tutti; e non è chi mi rechi novella di quel che fa il mio nemico. E bene sta, se il figliuolo mio stesso ha stretto amicizia col figlio d’Isai. Nessuno di voi conduole alle mie sventure; nessuno me ne reca novella, dacchè il mio figliuolo ha aizzato contro di me il servo mio, che mi tende insidie senza tregua».
Era con Saul nella foresta certo Doeg idumeo, soprantendente de’ pastori di Saul (chè, siccome aveva predetto Samuele, Saul aveva pastori di suo); il quale Doeg s’era abbattuto a vedere allorchè Davide fuggiasco venne in Nobe ad Achimelec sacerdote, e si finse mandato per segreto messaggio del re, e gli nascose de’ risentimenti insorti tra loro; onde Achimelec diede a lui, che aveva fame, del pan benedetto, a lui e a’ suoi, che altro non aveva da dare; e gli diede la spada di Golia filisteo, che, rinvolta e appesa, era stata dal dì della vittoria nel sagrato. Achimelec fece questa cosa innocentemente; ma già, quand’anco l’avesse saputo, dar mangiare a affamati, per scellerati che siano, e dare una spada a un innocente perseguitato, non s’avrebbe a chiamare misfatto. Dico che Doeg idumeo vi si era trovato. Or eccoti che qui nella foresta e’ si pensa di rapportare a re Saul questa cosa; ma senza dire che il sacerdote nulla sapeva dell’ira del re e della fuga di Davide. Racconta dunque la spia maledetta, tacendo la particolarità che giustificava l’accusato, e dicendo il male solo, come fanno le spie: «Ho visto Achimelec, figliuolo d’Achilob… - così e così». Allora il re, fattosi subitamente peggior d’una fiera manda per il sacerdote e per tutta la famiglia di lui, e per tutti i sacerdoti ch’erano in Nobe, che gli siano subito tratti innanzi.
| |
Isai Saul Doeg Saul Samuele Saul Doeg Davide Nobe Achimelec Achimelec Golia Doeg Saul Davide Achimelec Achilob Nobe
|