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      Quanto pochi son quelli che patiscono, badino agli spasimi di chi patisce! Quanto son pochi che dicano all’addolorato: «Tu sei per causa mia addolorato»; e abbiano coraggio di chiedere scusa al debole che tace e piange! Quanto son pochi ch’abbiano fede nella generosità dell’anima umana, e sperino fermamente poter emendare il torto fatto, e essere perdonati! Il più degli uomini non si curano d’emendare il male che fanno, perchè lo stimano inemendabile; e, non sperando che l’offeso voglia mai perdonare ad essi, essi intanto lo guardano come nemico, e non gli perdonano mai, come se fossero essi gli offesi già da tutte le offese ch’e’ sospettano e sognano.
     
     
     
      PENSATE ANCO AGLI ALTRI
     
      In questo mentre, vengono a Davide messaggi dicendo: «Ecco i Filistei che assaltano Ceila, e mettono le aie a ruba». Davide, preso consiglio dal sacerdote del Signore, si dispose al combattere. Ma i quattrocento ch’erano seco, i più gente data agli utili propri, cominciarono a dire che non era prudenza; che già troppo correvasi pericolo a rimanersene, essi gente sbandita, nel paese di Giuda: or pensa, commettersi a cimento di guerra! Gli uomini i quali non badano che a sè, vi parlano di prudenza sempre; ma i prudenti davvero, fanno di rado suonare cotesta parola. Davide di bel nuovo chiese consiglio al Signore; poi volle risolutamente combattere. E la generosità di lui trasse dietro a sè le incerte volontà degli uomini, come un legno sospinto dal vapore trae seco altro legno maggiore con impeto contro vento e contr’acqua.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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