Perchè gli uomini che non conoscono il vostro cuore quando vi lusingano o accarezzano, allora più risicano d’abbattervi e d’accuorarvi. Quella compagnia non degna sarà a Davide più grave ad ora ad ora, che l’odio di Saul.
E Saul tuttavia cercava d’averlo; ma indarno. Gionata, il fido e valente, non potè più sostenere che non rivedesse il dolce fratello; e le pene che Davide pativa, glielo rendevano ancora più prezioso. Volle dunque, di nascosto dal padre, ire a vederlo: e un uffizio santo, era forza compirlo di furto. Andò Gionata dunque: e in un recinto d’alberi, là dove la costa fa seno a mo’ di vallicella, aspettò Davide, che nessun de’ compagni ce lo vedesse. E quando lo vide, non avevan parole; e le tante preghiere e domande e consigli si perdevano in quel tumulto d’affetti; come ruscello che, commosso, non lascia vedere il fondo di sè. Ma vedendo Gionata che Davide era accorato, s’ingegnava il confortarlo; e per confortarlo diceva parole amare al suo proprio cuore. Non già che perdesse rispetto al suo padre; ma diceva a Davide che non temesse, che non cadrà nelle mani a chi l’odia; ch’egli era destinato a regnare; che lui, Gionata, si sottometteva a cotesto, sentendo che così Dio voleva. E dopo novelle promesse di mutua fede e pietà; dopo nuove raccomandazioni dell’uno e dell’altro che si badassero dai pericoli, si dipartirono; e Davide rimase nella foresta. Gionata ritornò nella reggia casa, casa disgraziata.
Ma taluni del paese di Zif vennero a re Saul e gli dissero: «Voi cercate, o signore, di Davide: or non si trova egli nel più folto della foresta, sul poggio d’Achila a mandiritta non si trova egli là? Venite, e darlo nelle mani del re sarà cura nostra». Si rallegrò Saul di torbida gioia, e: «Preparate le cose con cura: badate bene; tenete dietro ad ogni orma del suo piede; interrogate chi l’abbia veduto, e in che luogo l’abbia veduto.
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