Pagina (228/258)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Padre lo chiama una volta; pił d’una, re. E se gli dice pur chiaro: «Io vi potevo dar morte, e v’ho risparmiato», lo dice perchč gli uomini non generosi non dąnno credenza all’altrui generositą; e paiono stare a questa scuola come ragazzi svagati e come uomini mentecatti. Da ultimo non puņ a meno Davide di parlargli di Dio; e chiama Dio testimone del vero, e giudice della lite: tra il suo ferro levato e il nemico inerme, egli colloca Iddio come scudo all’inerme nemico.
      Nelle parole di Davide il cuore di Saul si ammolliva a poco a poco in sč stesso; come neve, tocca dal sole di maggio, comincia a struggersi per dar luogo al verde e ai fiori che, quasi bambino nel seno materno, aspettano ch’ella ceda. E quando Davide ebbe finito di dire, Saul, dopo un breve silenzio, come aspettando altre voci, e poi per raccogliere il proprio pensiero, gli disse: «Non č egli questa la tua voce, o Davide figliuolo mio?». E nel voler profferire a voce alta altre parole, non potč pił; lagrimando sedette sul masso, com’uomo stanco; e soggiunse: «Tu sei pił buono di me, Davide: tu m’hai fatto del bene; e io resi male a te. E oggi m’hai dimostrato che non mi vuoi male, ma bene; chč Dio m’aveva messo nelle mani tue, e non m’hai morto. Difficile incontrare un nemico, e lasciarlo ire in pace. Ti renda il merito Iddio, di questo che hai fatto oggi, o Davide, verso di me. Ora vedo certissimo che il regno d’Israello deve alle tue mani venire. Giurami, o Davide, nel nome del Signore, che non disperderai la mia discendenza, che il nome mio e del padre mio non morrą in Israello». E lo giurņ Davide a Saul.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esempi di generositą proposti al popolo italiano
di Niccolņ Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





Davide Dio Dio Iddio Davide Saul Davide Saul Davide Davide Dio Iddio Davide Israello Davide Israello Davide Saul