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      E poi basta». Davide, vergognoso per loro, e dolente d’avere tali compagni, dissimulava il risentimento per non aggravare il male; e con buone maniere diceva: «Fratelli miei, noi faremo migliore uso, spero, de’ beni dati da Dio, il quale ci ha dato la forza di vincere. Non vi fate sentire con cotesti discorsi che nessun uomo di cuore potrebbe ascoltare con lieta faccia. Ugual parte avrà e chi combattè e chi guardò le bagaglie: ogni cosa sarà giustamente distribuita». E da quel giorno, siffatto modo diventò consuetudine in Israello, stabile e ferma. Nè solamente divise tra i secento la preda; ma parte ne rimandò a que’ del paese di Giuda che dagli Amaleciti erano stati rubati (giacchè non poteva nominatamente conoscere di chi ciascuna cosa fosse): così dimostrando che il cuor suo era pur tuttavia con il popolo d’Israello.
     
     
     
      GENEROSITÀ PERSEVERANTE
     
      Come al risoffiare de’ venti freddi la primavera si nasconde timida, e il sole perde della sua dolce virtù in questo povero minuzzolo di pianeta; e le nevi, cominciatesi a sciogliere, indurano ancora, e fanno precipitoso il cammino al viandante stanco, e ritardano la speranza dell’erba novella alla pecorella dimagrata e al villanello famelico ignudo; così nuove ire invide soffiarono a re Saul nell’anima, e raffreddarono quel primo dolce calore d’affetto, d’affetto poetoso più a lui stesso che ad altri. Arrabbiava seco stesso d’essersi confessato minore a Davide; arrossiva dell’avere arrossito: avrebbe, per cancellare la memoria di quel momento, voluto distruggere non so che facoltà dell’anima propria.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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