Egli supplirà col rappresentare i sensi della mia devozione a VS. Eccellentiss. e scuserà appresso di lei, non solo la povertà delle materie del libbretto, ma anco l'oscurità, lo stile, e gli errori innumerabili, che particolarmente saranno nella seconda parte. Questa seconda parte non è copiata, ma scritta per la prima volta con molta fretta, così come egli la porta, senza che ne anco sia stata riletta. Ed umilmente me le dedico, e la riverisco.
Sentì il Galileo il Trattato del Torricelli, e lo commendò molto, e con molte lodi lo celebrò, e fece un alto concetto del sapere del componitore; dimodoche vedendolo il P. Abate Castelli già vecchio di 78. anni, e affatto cieco, e aggravato da molte, e nojose indisposizioni, e perciò bisognevole d'ajuto, e di sollievo; perche non si perdessero gli avanzi di quelle sublimi speculazioni, che egli teneva, e che gli anni, la cecità, e le malattie gli toglievano di poter per se stesso consegnare alla fede delle carte, gli propose di fargli venire il Torricelli, per compagno, e per sostenitore di quelle fatiche, che a lui riuscivano omai troppo gravi, acciocche coll'opera sua, potesse produrre il rimanente delle sue speculazioni, che in altre due Giornate, egli aveva stabilito d'aggiugnere alle quattro de i precedenti Dialoghi delle Meccaniche, e del Moto, già da lui pubblicati. Accettò di buona voglia il Galileo una così bella proposizione, e gli offerse di riceverlo nella propria sua casa, acciocche più agevolmente, e con maggior comodità, potesse parteciparli tutte l'estreme reliquie degli altissimi suoi sentimenti.
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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze 1715
pagine 166 |
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