Noi viviamo sommersi nel fondo d'un pelago d'aria elementare, la quale per esperienze indubitate si sa, che pesa, e tanto, che questa grossissima vicino alla superficie terrena, pesa circa una quattrocentesima parte del peso dell'acqua. Gli Autori poi de crepuscoli hanno osservato, che l'aria vaporosa, e visibile si alza sopra di noi intorno a cinquanta, o cinquanta quattro miglia, ma io non credo tanto, perche mostrerei, che il vacuo doverebbe far molto maggior resistenza, che non fa, sebbene vi è per loro il ripiego, che quel peso scritto dal Galileo, s'intenda dell'aria bassissima dove praticano gli uomini, e gli animali, ma che sopra le cime degli alti monti, l'aria cominci ad esser purissima, e di molto minor peso, che la quattrocentesima parte del peso dell'acqua. Noi [vedi figura 01.png] abbiamo fatti molti vasi di vetro come i seguenti segnati A, e B grossi, e di collo lungo due braccia, questi pieni d'argentovivo C si vedevano votarsi, e non succeder niente nel vaso, che si votava, il collo però A D restava sempre pieno all'altezza d'un braccio, e un quarto, e un dito di più. Per mostrar poi, che il vaso fosse perfettamente voto, si riempieva la catinella sottoposta, d'acqua fino in D, ed alzando il vaso appoco appoco, si vedeva quando la bocca del vaso arrivava all'acqua, descender quell'argentovivo del collo, e riempiersi con impeto orribile l'acqua fino al segno E affatto. Il discorso si faceva mentre il vaso A E stava voto, e l'argentovivo si sosteneva, benché gravissimo, nel collo A C, questa forza, che regge l'argentovivo contro la sua naturalezza di ricader giù, si è creduto fino adesso, che sia stata interna nel vaso A E, o di vacuo, o di quella roba sommamente rarefatta, ma io pretendo, che ella sia esterna, e che la forza venga di fuori.
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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze 1715
pagine 166 |
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Autori Galileo
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