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      Interrogherò qualcuno più perspicace di me, se quelle due virtù, che son nell'aria, sieno eguali tra di loro, o pur diseguali. Se risponderà sono eguali; ed io soggiungerò, adunque son nulle, imperocchè due possanze eguali, traenti per la medesima linea retta, al contrario però l'una dall'altra, non posson fare effetto alcuno. Come dunque ha saputo indovinare la perspicacia filosofica, che queste due potenze nell'aria si ritrovino, mentre non posson produrre effetto alcuno per il quale si manifestino? Mi si risponderà forse, che son diseguali. Sia: e pongasi per esempio, che predomini quella virtù la qual tende in alto. Chi ha poi saputo investigare, che e' vi sia quell'altra contraria minore, la qual tira all'ingiù, mentre non facendo effetto alcuno, vi sta nascosa, e superflua, appunto come se non vi fosse? Se mi saltasse capriccio di dire, che anco nella terra è molto di gravità, ma però qualche poco di leggerezza, con quale argumento si sforzerebbero i Filosofi di convincermi? Se nel fuoco io dirò, che sia molta leggerezza, ma però con qualche poco di gravità, chi potrà giammai persuadermi, che egli sia assolutamente leggiero, senza niuna sorta di gravità mescolata? Forse l'antica Filosofia ha determinato, che l'aria sia naturalmente, e grave, e leggiera, perchè alle volte ella sale, ed alle volte discende? Ma, questo medesimo effetto si vede anco nell'acqua, e nella terra, secondo la diversità de' mezzi; adunque ancora nell'acqua, e nella terra dovrà esser la medesima mistione di gravità, e di leggierezza, variata solamente nella dose.


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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze
1715 pagine 166

   





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